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Preventivi Fotovoltaico, Istituzioni e Fotovoltaico: una relazione difficile!!!
Siamo oramai al ridicolo....
dal 9 Agosto 2013 è stato deciso di applicare un DPR del 1972 senza dare l'opportuna notizia alle aziende del settore che sapendolo sarebbero potute essere chiare con i Clienti che avevano deciso di installare un impianto fotovoltaico.
Per installare un impianto FV è necessario fare domanda ad Enel che richiede 100 € oltre IVA (21%) per l'istituzione della pratica e almeno altri 100 € oltre IVA per l'accettazione del preventivo di allaccio.
Prima della fine degli incentivi, dove era importante avere la misura istituzionalmente riconosciuta da ENEL-GSE, l'ENEL installava a tutti coloro che acquistavano un impianto FV e facevano richiesta di incentivi (praticamente tutti) un secondo contatore e la spesa di tale installazione e del contatore erano parte integrante della spesa relativa all'accettazione del preventivo stesso.
Dalla fine degli incentivi, molti utenti, scegliendo lo scambio sul posto, non hanno più la necessità di installare tale secondo contatore....eppure....il costo relativo alla accettazione del preventivo ENEL non è stato diminuito (al meglio il Cliente se la cava con altri 121 € compresa IVA). Eppure il servizio di ENEL risulta essere diverso, meno oneroso, sia per i materiali impiegati che per la manodopora....In Italia NON CONTA, si paga uguale!!!
Avevamo accettato questa cosa a malincuore ma non avevamo sentito la necessità di denunciarlo, ci eravamo turati il naso ed avevamo deciso di tirare avanti.
Intanto il prezzo degli impianti è sceso, l'introito per chi installa anche, e ci eravamo detti che il fotovoltaico non sarebbe più stato un investimento determinante un guadagno netto ma un investimento per un risparmio per sempre.
Cosi con un po di difficoltà siamo riusciti comunque a far capire al Cliente che installare un impianto FV sul tetto della propria casa è una azione che permette di risparmiare, di essere più ecologici, di mettersi al riparo dai continui aumenti dell'energia elettrica che, al contrario di ciò che viene detto sui media, aumenta sempre (vedi sito AEEG) e non a causa dell'immissione di energia elettrica da fonti rinnovabili quali anche il Fotovoltaico ma a causa della intriseca dipendenza dell'Italia da fonti fossili non nazionali.
Intanto rimanendo solo lo Scambio sul Posto, le istituzioni (Stato, AEEG, GSE), indipendentemete da quali esse siano, si sono impegnate nel modificare lo stesso a tutto vantaggio delle loro casse. Hanno ridotto di un terzo gli acconti semestrali in modo da mantenere il più tempo possibile i soldi (ricavati dalla vendita a prezzi pieni della nostra energia) nelle loro banche è maturare dunque gli interessi, non contenti le "nostre" istituzioni hanno deciso di allineare il controvalore in euro dell'energia scambiata al Prezzo Unico Nazionale e non più al valore del costo dell'energia espressa in bolletta adducendo che mantenedo tale sistema sarebbe stato troppo complesso (dicasi nel 2013 nell'era della tanto sbandierata informatizzazione dei servizi pubblici e non nel 1870 quando i conti si facevano con il pallottoliere) continuare in questo modo.
Abbiamo accettato l'allineameto al PUN dicendoci che comunque restava, dello scambio sul posto, la restituzione dei oneri per i servizi di rete dell'energia elettrica scambiata.... in una delibera dell'AEGG anche questa è stata rivista è il calcolo di tale controvalore in € verrà fatto su base media e non più su base individuale.
Tutto queste novità sullo Scambio Sul Posto non hanno intaccato, ancora, la sua validità. Certo si potrebbe pensare che l'energia elettrica da me prodotta ed immessa in rete valga come quella acquistata dal mio vicino di casa (che usa la mia energia) o poco meno ma si sa siamo in Italia.....paese di furbacchioni....
Ci siamo detti che comunque il Cliente che sceglie lo Scambio sul Posto e la detrazione Fiscale (fintanto che ci sarà...) vedrà tornare i soldi spesi per la bolletta nell'anno successivo di quando l'aveva pagata e questo permetteva al fotovoltaico di essere un ottimo investimento comunque, e così è!!!
Nel mese di giugno 2013 è arrivata a tutti i Soggetti Responsabili con un impianto FV in Conto Energia (incentivi) una richiesta di pagamento a favore di ENEL per gli oneri di lettura dei contatori elettronici di produzione. Questo pagamento è un servizio e NON dipende dalla taglia di impianto cosi chi ha installato un piccolo impianto anche da 1 kWp si è trovato a dover pagare un servizio di lettura del contatore nella medesima quantità di chi ha installato un impianto FV da 1, 2, ....100, 1000 MWp. C'è da precisare che tale pagamento era previsto ma mai applicato dal 2007 ad oggi quindi ne eravamo a conoscenza....si poteva però tenere conto che 12 € ogni sei mesi sono non trascurabili per impianti piccoli e totalmente trascurabili per impianto di dimensioni maggiori....ma si sa siamo in Italia, paese di lobby occulte!!!
Arriva Agosto, molte aziende chiudono, ci si rilassa un po, NON è così per le istituzioni che dovrebbero rappresentarci e tutelarci...... In stile classicamente Italiano l'8 Agosto 2013 si decide di applicare un DPR del 1972!!!!! Il soggetto responsabile che installa un impianto FV e presenta dunque il regolamento di esercizio ad ENEL dovrà apporre una marca da bollo di 16 € per ogni 100 righe di tale regolamento. 100 Righe sono circa tre pagine secondo il formato usato da ENEL; sapete quante pagine sono necessarie per scrivere il regolamento di esercizio stilato da ENEL e non modificabile? Minimo, per un impianto FV da 1 kWp, sono 22!!!! Piene di spazi vuoti!!!! Cosi il Soggetto Responsabile di un impianto da 1 kWp dovrà apporre, oltre che la sua firma, anche 8 marche da bollo da 16 € cadauna!!!!! Dunque ciò che prima era limitato agli impianti FV con potenze sopra 20 kWp ora è comune a tutte le taglie di impianto con in più la necessità di conteggiare come pagine da vidimare amministrativamente tramite Marca da Bollo, anche gli allegati......
Ci hanno avvertito di tutto ciò? Ci hanno dato la possibilità di dire al Cliente che oltre ai primi 121 €, ai secondi oramai ingiustificati 121 € (minimo) avrebbero dovuto sostenere anche la spesa di altri 128 € in MARCHE DA BOLLO (alla faccia della deburacratizzazione del rapporto Cittadino-Stato)? Ovviamente no!!!!! Cosi facendo ci faranno passare per ladri (oppure come Aziende poco serie) con chi precedentemete ci aveva dato fiducia. Invece poco serie sono le Istituzioni che mentre sbandierano da una parta la riduzione (?) delle tasse, dall'altra mungono i settori produttivi di questo paese quali le aziende che si sono occupate di energie rinnovabili.
Si potrebbe dire che gli incentivi del passato ci hanno aiutato....aiutato chi? Quanta IVA ha incassato lo stato grazie agli impianti venduti? Quanta IRPEF di nuovi addetti del settore? Quanta IRAP? Quanti minori sanzioni Europee? Quanto risparmio in acquisto di Petrolio-Gas ed derivati? Quanta CO2 risparmiata? Quanti occupati tra ingegneri archietetti e periti impegnati nell'espletamento delle pratiche burocratiche per le autorizzazioni comunali? Insomma Quanto INDOTTO positivo in un tempo in cui la crisi erodeva ed erode la ricchezza di istituzioni, aziende e privati?
Così oggi un impianto FV ad uso familiare può costare 5000 €, se per i soli oneri ENEL e similari se ne mungono ai Clienti e alle Aziende minimo 370 €, come potremmo rimanere competitivi e convenienti? Vi pare onesto? Vi pare congruo?
Perchè tanto accanimento terapeutico nell'affossare con determinazione e precisione chirurgica questo settore?
Ingoiamo anche questo a malinquore, aspettandoci un'azione di difesa di e per tutti noi nelle opportune sedi da parte di chi crede che questo settore risulti strategico per lo sviluppo che tutti, anche quelli che lavorano per la distruzione del settore, associano alla parola SOSTENIBILE!
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Incentivi GSE
Il GSE, acronimo di Gestore dei Servizi Energetici, è la società a partecipazione pubblica che si occupa della gestione degli impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica nazionale. Il GSE raccoglie le misure, comunitate da Enel distribuzione, per il pagamento degli incentivi GSE degli impianti fotovoltaici connessi durante i cinque conti energia che si sono susseguiti negli anni, fino a luglio 2013, data in cui il fotovoltaico gode dello Scambio Sul Posto e della detrazione fiscale come ristrutturazione edilizia.
Quando si installa un impianto fotovoltaico è necessario interagire con il GSE sia con il suo sito che con i suoi operatori. Per questo motivo è fondamentale che il Cliente si affidi a personale qualificato, istruito e con buona capacità di comunicazione. Spesso accade che i venditori di fotovoltaico si improvvisino e non siano in grado di gestire questa parte del lavoro spesso da effettuare su Internet tramite il sito stesso del GSE. Così questa parte di lavoro viene affidata a terzi. Questo sarebbe da evitare ed è preferibile avere un interlocutore unico. In Lightland è possibile trovare tale interlocutore.
La comunicazione delle misure dei contatori di Produzione e dei contatori di Scambio sono un onere di Enel distribuzione. Quei clienti che hanno dei contratti con altri gestori dovrebbero preoccuparsi che gli stessi gestori comunichino a loro volta le produzioni/immissioni e che queste siano ben conteggiate (o meglio detratte) dalla Bolletta elettrica. Questo perchè la maggior parte dei gestori che non sia Enel Servizio di Maggior Tutela effettuano solo delle stime di consumo e effettuano un conguaglio.
Ad oggi il GSE, in relazione al fotovoltaico residenziale, viene utilizzato per effettuare la domanda di Scambio Sul Posto. Con questo meccanismo il GSE si preoccupa di vendere le nostre immissioni al mercato dell'energia e di ricavare il suo guadagno. Per questo motivo, crediamo, lo Scambio sul Posto, molto conveniente sia a chi installa l'impianto fotovoltaico sia al GSE, non terminerà mai.
Cosi come gli incentivi, anche lo SSP è interamente gestito dal GSE (con regole determinate dall'AEEG, Agenzia per l'Energia Elettrica e Gas che dovrebbe vegliare sulla conguità dello stesso scambio sul posto). Ciò che non gestisce il GSE, al solito, sono la comunicazione dell'energia prodotta e/o immessa dai nostri impianti.
Tramite i professionisti del settore (chi vi ha installato l'impianto), al GSE, vengono anche sottomessi eventuali modificazioni dell'impianto dovuti a guasti, sostituzioni e altro e subentri.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Fotovoltaico, Parcogiochi e Scommesse...
Proponiamo al lettore questa piccola analisi sul comportamento degli individui in periodi difficili quando la società non promuove, o addirittura disincentiva, azioni che portano beneficio sicuro come l'installazione di un impianto fotovoltaico per privati cittadini.
Introduzione.
Per anni abbiamo analizzato i trends delle grandezze fisiche e chimiche per capire cosa accade agli ecosistemi e alla biosfera in generale perseguendo l'obiettivo di capire il Global e il Local Change causato da forzanti antropiche e non. L'esperienza acquisita nel campo della ricerca ci porta ora ad analizzare i fenomeni sociali ed economici del mondo del Fotovoltaico. In questo periodo di "crisi" e di variazioni continue dei punti di vista politici ed economici sulle rinnovabili e sul fotovoltaico in particolare (continui cambiamenti legislativi) appare interessate proporre al pubblico questo tipo di analisi sul comportamento di uno spaccato della società Italiana che utilizza anche la rete internet per interfacciarsi con il mondo.
Metodi.
Per gioco, ma non poi così tanto, abbiamo analizzato il comportamento degli utenti internet italiani che utilizzano Google per cercare determinati argomenti di loro interesse. Così abbiamo scelto tre "parole chiave": fotovoltaico, il nome di un famoso parco giochi e il nome di un famoso portale atto a raccogliere scommesse su tutti gli sport a livello mondiale e proponente di lotterie di vario genere. Abbiamo analizzato, attraverso gli strumenti che mette a disposizione Google, quante volte le tre parole vengono ricercate dagli utenti internet. Per confrontare le tre parole Google permette di visualizzare i dati relativi. Questo significa che il valore 1 può voler dire 1, 1000, 3232543 o qualsiasi altro valore numerico. Pur non conoscendo i valori veri, i valori relativi ci dicono che se in un dato giorno la parola fotovoltaico ha un valore di 1, la parola "parcogiochi" (nome del parco) ha valore 3, e la parola "scommesse" (il nome del portale) ha valore 6, vuol dire che il parco giochi è stato cercato 3 volte più di fotovoltaico e il portale delle scommesse 6 volte più di "fotovoltaico". Ancor più informativo è l'andamento delle ricerche nel tempo sia perchè è possibile individuare i massimi e i minimi relativi sia perchè ci forniscono appunto i trends, ossia le pendenze delle linee, a confronto tra loro.
Abbiamo scelto queste parole perchè, noi crediamo, siano rappresentative di tre differenti stati d'animo e obiettivi di colui che le cerca. La parola "Fotovoltaico" per chi è interessato a questo mondo (comprese le ricerce atte all'informazione didattica eseguta dai ragazzi spinti dal mondo scolastico) e annusa oppure conosce profondamente le opportunità di guadagno sicure di questo investimento, "Parcogiochi" per chi ha la possibilità di spendere "a fondo perduto" i propri denari senza porsi assolutamente il problema del rientro dell'investimento in termini di denaro (ovviamente sono stati investiti in qualità della vita--vedi vacanze--), e chi invece spinto dalla eventualità di vincere denaro tramite una scommessa o al famoso "gratta e vinci" affida il proprio investimento alla fortuna o "abilità" nel fare scommesse vincenti.
E' ovvio che investire sul fotovoltaico o "investire" su scommesse o su una vacanza prevede esborsi di denaro molti differenti ma questa differenza è in qualche modo eliminata proprio attraverso l'uso di dati relativi. Perchè è altrettanto ovvio che per ragioni di costi, pubblicità, usanze e stili di vita è molto più usuale, andare in vacanza oppure, purtroppo, scommettere su eventi o partecipare a lotterie (che in definitiva nasconde, per chi scommette, la possibilità di far fruttare il proprio denaro con investimenti ad alto rischio) che riconoscere nel fotovoltaico un investimento da perseguire assolutamente.
L'analisi è stato condotta per gli anni 2007-2012 e gli ultimi 12 mesi dal 24 Gennaio 2012.
Risultati.
I risultati di questa analisi sono rappresentati dalla figura 1.
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Figura 1. Andamento delle ricerche delle parole "fotovoltaico", "Parcogiochi", "Scommesse" tramite Google dal
2007-2011(sopra) e nelgi ultimi 12 mesi (sotto) mesi. In Blu la parola "fotovoltaico", in rosso il portale legato
al mondo dei parchi giochi, in arancione il portale legato alle scommesse. I numeri a destra delle parole sono
i valori relativi al primo dato disponibile di 12 mesi fa.
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Dai due grafici proposti si dimostra chiaramente che, da quando sono state instituite le scommesse su internet, la ricerca su Google, ha avuto un massimo alla fine del 2008 ed il volume delle ricerche è rimasto sostanzialemente inalterato (considerando la variabilità all'interno dello stesso anno). La ricerca del portale legato ai parchi giochi, all'interno della sua variabilità annuale, ha perso costantemente persone che cercano tale parola. La parola fotovoltaico ha visto un numero di ricerche costanti dal 2007 al 2009, è aumentata la ricerca agli inizi del 2010 e del 2011 per poi ridurre il volume di ricerca nel 2011. Tale riduzione della ricerca a portato la parola fotovoltaico a quantità di ricerche quasi ai minimi assoluti alla fine del 2011.
Ancor più evidente è il trend degli ultimi 12 mesi. Come è possibile osservare, la linea blu (fotovoltaico) negli ultimi 12 mesi è tendenzialmente sempre decrescente con un massimo a febbraio-marzo. La curva associata al parcogiochi presenta un massimo, ovviamente nel periodo estivo (quando si va in vacanza), mentre la parola legata alle scommesse su internet presenta un minino in estate (sostanzialemente a causa del fatto che in estate si tende a stare più all'aria aperta che al computer e noi crediamo perchè di fatto il calcio è fermo). La curva delle scommesse è sempre più in alto di quella del fotovoltaico mentre quella relativa al parcogiochi è al disotto di quella relativa al fotovoltaico nei periodi autunnali e invernali.
Discussione e commenti.
Appare evidente che, in periodi difficili sia dal punto di vista economico che da quello politico che spesso aggrava la situazione come nel caso specifico del mondo del fotovoltaico, il comportamento medio della società è quello di
1) ridurre le spese e gli investimenti per il divertimento che sono a fondo perduto,
2) mantenere sostanzialmente costante la fiducia nell'investimento a scarsissime probabilità di successo come per scommesse
3) ridurre, in particolare dopo decisioni di tipo politico-economico di dubbia validità, la fiducia in investimenti di sicura remunerazione.
Cosa dovrebbe fare il cittadino? Secondo noi, pur spinto da pubblicità ingannevoli e da disinformazione, il cittadino avrebbe tutti gli strumenti per cogliere le occasioni di reale interesse e di investimento consolidato. Chiaramente il tutto sarebbe facilitato se il tessuto politico economico e sociale spingesse in questa direzione. Purtroppo spesso spinge nella direzione opposta e quindi risulta difficle per il cittadino non cogliere le reali opportunità che lo Stato comunque ci offre.
Cosa dovrebbe fare lo Stato e la Società tutta? Promuovere, almeno con la stessa intensità del gioco, le opportunità di reddito sicure per i cittadini non occultandole il più possibile o rendendole difficoltosissime con burocraticismi inutili e spesso demoralizzanti.
In conclusione questa piccola analisi rivela che il comportamento della società tende a dimenticare, perchè in questo aiutata o meno, le opportunità di reddito sicure, a ridurre gli investimenti per il piacere personale ma non a ridurre gli investimenti in attività ad alto rischio come il gioco o le lotterie.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Tecnica. Perchè oggi dovremmo spendere dei soldi per un impianto fotovoltaico? Perchè ora che c'è solo lo Scambio Sul Posto?
Queste sono le domande chiave per chi si avvicina al mondo del fotovoltaico a cui vorremmo dare una risposta. Acquistare oggi un impianto fotovoltaico significa prima di tutto ridurre per sempre il costo della bolletta elettrica grazie all'autoconsumo di ciò che il nostro impianto fotovoltaico produce in termini di energia elettrica. Attraverso l'oculata gestione dei carichi elettrici in casa è possibile ridurre il costo della bolletta elettrica fino al 50% (Autoconsumo).
Lo Scambio Sul Posto è una forma di "vendita conto terzi" dell'energia elettrica scambiata. La rete, con questo sistema, diviene una sorta di sistema di accumulo dell'energia elettrica. Alla fine di ogni anno, il residuo della bolletta elettrica pagata, ci viene restituita in base a ciò che abbiamo scambiato in termini di valore economico.
Lo Scambio sul Posto, se l'impianto è ben progettato, permette di riavere oltre l'80% di ciò che abbiamo speso per il pagamento della bolletta residua.
Inoltre l'installazione dell'impianto fotovoltaico e lo scambio sul posto ci mettono al riparo da ogni aumento del costo dell'energia elettrica futuro. Ci potranno dire che essa diminuisce....ebbene sarebbe ora che si mettessoro daccordo con i dati pubblicati dall' Agenzia Energia Elettrica e Gas (AEEG, Vedi figura) che ci dice che l'aumento per il privato cittadino e dell'ordine del 5% annuo.
Installando un impianto fotovoltaico sul tuo tetto ti permetterà di rivalutare la tua casa in termini di costo di acquisto per un eventuale venditore. Infine, l'installazione dell'impianto fotovoltaico viene considerata come una ristrutturazione edilizia e quindi potrai detrarre (detrazione fotovoltaico) dalla tua dichiarazione dei redditi le spese sostenute per l'acquisto del tuo impianto.
Queste sono una parte delle ragioni per cui ha senso installare un impianto fotovoltaico per la tua casa.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Resa o rendimento dei pannelli solari fotovoltaici
Qui vi spieghiamo perchè parlare di resa dei pannelli confrontando moduli che differiscono di due o tre punti percentuali è spesso sintomo di CIARLATANISMO E SOLO UN ARGOMENTO DI VENDITA.
Con questo articolo vogliamo chiarire al pubblico cosa è veramente la resa di un pannello fotovoltaico e come il concetto di resa viene utilizzato commercialmente per propinare al Cliente inconsapevole un pannello solare piuttosto che un altro.
La prima cosa da definire è appunto il concetto di resa intrinseca di un pannello o modulo fotovoltaico, misura che viene effettuata (o dovrebbe essere effettuata) in condizioni standard (temperatura ambiente 20 °C oppure 25 °C, irraggiamento 800 Watt/m2 oppure 1000 W/m2, velocità del vento 1 m/s e cosi via). Illuminato il pannello con un irraggiamento costante (e con uno spettro di emissione di radiazione ben conosciuto) si misura la potenza erogata dal pannello. Il rapporto tra la potenza erogata dal pannello in tale condizione e la potenza dell'irraggiamento determina la resa o rendimento del pannello stesso.
Ora le rese dei pannelli solari fotovoltaici monocristallini e policristallini di medio bassa qualità, nella maggioranza dei casi oscilla tra il 13% e il 17%. I migliori moduli fotovoltaici sul mercato, i moduli SunPower, raggiungono il 22%. Altri pannelli riescono, tramite tecniche di sovrapposizione di differenti tipologie di semiconduttori, a raggiungere valori di resa del 20-21%. Chiaramente, i prezzi dei pannelli con rese attorno al 15% sono inferirori di oltre il 15% dei prezzi dei pannelli con rese del 20-21%. Altrettanto chiaramente si parla in entrambi i casi di rese intrinseche dei pannelli che nulla o poco hanno a che vedere con la rese dell'impianto fotovoltaico che avrà una resa in generale minore di circa il 20% rispetto alla potenza installata (in tutti i casi!!! qualunque agente/azienda/venditore che non vi dirà questo è un mistificatore e venditore di fumo).
Cosa scegliere: ad oggi le differenze di prezzo, di qualità, di GARANZIA, giustificano l'acquisto, in particolare per gli impianti residenziali, di moduli ad alta resa quali ad esempio SunPower. Infatti, un impianto residenziale composto in generale da pochi moduli determina un investimento per singolo modulo considerevole. Ebbene, scegliendo marche con garanzie di soli 10 anni ci si espone per i 15 anno successivi agli eventuali costi di sostituzione di un modulo. Ciò significa perdere tutto ciò che si era risparmiato all'inizio...
Teniamo anche conto che ogni casa produttrice di moduli fotovoltaici produce all'interno della stessa famiglia di prodotti, pannelli di differenti potenze di picco pur essendo questi composti dal medesimo numero di celle (in genere 60). Così il pannello di una casa pur avendo le stesse caratterisitche geometriche, di numero di celle e di struttura possiede differenti rese per il solo fatto che sono state selezionate ed usate celle più performanti.
Differente è il discorso per i moduli con 90 o più celle quali ad esempio SunPower. Per questa linea di prodotti di alto livello, la resa del modulo è determinata dal fatto che le celle maxeon sono particolarissime e si distinguono da tutte le altre. Esse infatti, prevedendo tutti i contatti sul retro della cella ottimizzano la quantità di silicio esposta al sole e quindi producono maggiore energia.
Ora è bene chiarire che il termine "cella più performante" se non è associato ad una cella "particolare" come può essere la cella SunPower-Maxeon, significa semplicemente che nel medesimo processo produttivo delle celle, alcune producono ad esempio 4.0 W altre ad sempio 4.1 W in maniera del tutto casuale. Il produttore non fa altro che separare le une dalle altre e produrre pannelli da 240 W in un caso e 246 W in un altro.
Allo stesso modo, per i moduli SunPower, viene scelto di ASSICURARE la potenza di picco di targa del modulo selezionando celle con potenza unitaria almeno pari alla potenza di picco del modulo. Selezionate le celle con potenze, ALMENO, di un certo valore, si procede alla costruzione del modulo il quale può presentare potenze solo superiori (dato che le celle anno una potenza minima assicurata e non una potenza massima (entro un certo limite ovviamente). Così accade che i moduli SunPower siano accreditati da una potenza che puo essere di MINIMO 345 Wp e una tolleranza di 0/+5%. Da una analisi fatta sui moduli SunPower si hanno le seguenti tolleranze medie:
1) Moduli E19 320 Wp Tolleranza media +4%
2) Moduli E20 327 Wp Tolleranza media +3%
3) Moduli X21 345 Wp Tolleranza media +2%
Per i moduli classici, di media o scarsa qualità, è bene anche precisare che tutte le celle risultano deltutto equivalenti ed infatti i moduli da 230 W cosi come quelli da 250 W vengono venduti con le medesime caratterisitiche di garanzia o altro. In sostanza, nei moduli classici, le celle producono più potenza non necessariamente sono migliori dal punto di vista della qualità costruttiva e della durata delle celle che producono meno. Anzi, data lo scarso controllo del processo di produzione delle celle classiche, spesso accade che le celle più collaudate e quindi più affidabili risultano essere quelle caratterizzate da potenze (o rendimenti) medi, anche per il solo fatto che sono in numero maggiore e più utilizzate e quindi maggiormente testate. Per renderci conto di ciò basta considerare che essendo la potenza della cella del tutto casuale (ovviamente all'interno di un certo intervallo di potenze) se graficassimo il numero di celle in funzione della loro potenza otterremmo una campana con un valore massimo a cui corrisponde il numero di celle di 4 W e vari valori di potenza, maggiori o minori, a cui corrispondono un numero di celle minori (vedi figura).
Infatti, se si sceglie di installare moduli classici e non SunPower, è sempre buona norma scegliere sempre pannelli o moduli fotovoltaici di una famiglia o marca caratterizzati ne da potenze minime ne da potenze massime dato che saranno proprio quei moduli i maggiormente prodotti e venduti e quindi anche di maggiore affidabilità (vedi anche eventuali sostituzioni). Attraverso la stessa selezione mirata di celle si riescono a costruire moduli con tolleranze sulle potenze differenti.
Così all'interno di quella classe di pannelli solari fotovoltaici dove la resa è tra il 13% e il 17% le differenze di resa dei pannelli dipendono solo dalla cernita delle celle e tutte le case produttrici di moduli fotovoltaici comprando o producendo celle costruiscono sul medesimo progetto di pannello, moduli con rese differenti.
Quindi il concetto di Pannello più Performante (magari discutendo di pannelli la cui resa passa dal 15% a 17%....) che spesso viene usato da agenti, procacciatori, venditori, scrittori su blog, forum o similari non è altro che CIARLATANISMO e MISTIFICAZIONE della realtà. Questo discorso vale solo per i moduli ad alta resa le cui celle nascono per essere maggiormente performanti fin dall'inizio.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Tecnica: Le stringhe Fotovoltaiche
In un impianto fotovoltaico i pannelli solari vengono disposti in stringhe. Le stringhe fotovoltaiche sono dei sub impianti in cui i moduli fotovoltaici vengono collegati in serie cioè uno dopo l'altro. La serie, è una configurazione degli elementi elettrici, dai pannelli, alle resistenze ai diodi e quant'altro, in cui il polo positivo di un elemento è connesso con il polo negativo dell'altro. Un altro modo per collegare i pannelli o più spesso le stringhe di pannelli è in configurazione parallela (vedi figura).
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Serie |
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Parallelo |
Il numero di pannelli per stringa dipende dalle caratteristiche dell'inverter che si vuole installare ma più oculatamente sia il numero di pannelli che il numero di stringhe viene determinato in funzione della condizione specifica del luogo dove si deve intallare l'impianto fotovoltatico. Ad esempio se si deve installare un impianto fotovoltaico su più falde con diverse orientazioni è sempre buona norma dividere l'impianto in un numero di stringhe pari al numero di falde con differente orientamento e/o inclinazione. Per ogni stringa si deciderà il numero di pannelli in funzione delle caratteristiche di accettazione dell' MPP dell'inverter (Leggi di Più). suddiviso l'impianto in stringhe ognuna di queste può essere connessa ad un inverter con più MPPT o su più inverter. E' buona norma installare, in un impianto fotovotlaico, il numero minimo di inverter perchè ognuno di questi diminuirà di una certa quantità l'efficienza dell'impianto, per ragioni economiche e per ragioni relative alla manutenzione.
Il numero di pannelli per ogni stringa va determinato in funzione dello:
1) Spazio a disposizione
2) Ottimizzazione degli spazi nella direzione geografica verso sud
3) Caratteristiche dell'inverter in relazione alla tensione di ingresso in continua minima e massima (eventualmente cambiando tipo di inverter se ve ne è la necessità)
Così considerando definiti i primi due punti se un inverter può accettare fino a 500 Vdc, sarà possibile intallare al più un numero di moduli (che per esempio hanno una Voc massima di 30 V) per stringa pari ad un numero intero di moduli dato da
N = 500/30= 16 moduli (30 Vdc corrisponde alla Voc massima del modulo considerando anche che essa è massima alla minima temperatura registrabile nel sito ove l'impianto fotovoltaico viene installato).
Al tempo stesso il numero di stringhe che si possono installare dipende dalla Corrente massima che dell'MPP dell'inverter
Questi conti dovrebbero essere eseguiti dal progettista. Purtroppo, ad oggi molti si improvvisano conoscitori di elettronica, delle condizioni ambientali, e dei dispositivi per la costruzioni di impianti fotovoltaici e il risultato è spesso un impianto fotovoltaico non adatto o mal progettato. Esistono da tempo dei software che fanno il calcolo per noi, ma non sapendo le basi teoriche spesso questi calcoli forniti dai software vengono dimenticati.
Il nucleo operativo della nostra azienda è composta da laureati in fisica e chimica che per anni hanno studiato e migliorato sia i sistemi fotovoltaici che l'ambiente in cui essi vengono installati. Le nostre maestranze hanno grande esperienza tecnica e pratica e saranno in grado di realizzare fedelmente il progetto. Così ti consigliamo di rivolgerti a chi è in grado di considerare tutti gli aspetti che intervengono nella costruzione di un impianto fotovoltaico. Compila il form per ottenere un nostro preventivo.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Impianti fotovoltaici e gli ombreggiamenti
Come è noto, la progettazione e realizzazione di un impianto fotovoltaico, a qualsiasi livello, è un’operazione che va pianificata, alla base della quale ci sono numerosi calcoli e valutazioni da fare.
Per ottenere infatti un sistema equilibrato e capace di produrre la massima energia possibile per un determinato ambiente, è necessario considerare la presenza di zone dell'impianto in ombra, che possono penalizzare la resa complessiva.
Di fatto, gli ombreggiamenti possono portare a riduzioni notevoli della resa dell'impianto che possono ridurre la produttività dell'impianto fino al 50%. Da qui, la necessità di studiare a fondo l’andamento e il percorso che le possibili ombre seguono nel corso della giornata, dei mesi e delle stagioni.
Per strutturare un impianto fotovoltaico che possa offrire il massimo ai propri utenti occorre quindi posizionare l'impianto anche secondo lo studio degli ombreggiamenti. Le tecniche di calcolo sviluppate sino ad oggi consentono comunque di prevedere e calcolare con precisione lo sviluppo degli ombreggiamenti. Più complesso, invece, risulta il calcolo sull’effettivo rendimento dell’impianto al passaggio delle ombre, dato che per ottenere valori verosimili, è necessario applicare formule che comprendono numerose variabili.
Per la valutazione della resa dell'impianto infatti, devono essere presi in esame differenti parametri: dalla posizione dei moduli fotovoltaici, alla geometria della copertura, senza dimenticare il collegamento tra le stringhe e i diodi di by-pass.
A parte gli ombreggiamenti cosiddetti clinometrici, derivanti cioè dalla presenza di montagne, colline o altri ostacoli relativamente lontani, per il calcolo dell'andamento delle ombre, è di primaria importanza la verifica di eventuali ostacoli più vicini all'impianto, come per esempio altri edifici circostanti o oggetti ravvicinati, come alberi, antenne e comignoli.
Questo studio facilita l'individuazione delle aree più idonee per il posizionamento dei moduli fotovoltaici, in modo da massimizzare il rendimento dell’impianto stesso, definendo il rapporto tra potenza installabile e resa specifica.
La presenza di eventuali zone d’ombra impatta sulla ricezione dei fotoni solari e sulla conseguente potenza erogata dall’impianto. Un primo aspetto riguarda la parte relativa ai generatori fotovoltaici. Ciascuno di essi possiede caratteristiche proprie e ha un punto di lavoro individuale, definito come MPP o Maximum Power Point.
Con MPP si intende il punto di funzionamento di un generatore fotovoltaico entro il quale è possibile raggiungere la massima potenza erogabile. Le celle fotovoltaiche hanno infatti un unico punto operativo dove i valori di corrente e di tensione permettono di raggiungere la potenza massima. Questo punto varia in modo continuo perché dipende da molti fattori, come per esempio la temperatura operativa del sistema, oppure l’irraggiamento in un dato momento.
In questa situazione, se alcuni moduli fotovoltaici subiscono un ombreggiamento parziale, si ottiene una modifica sostanziale all’interno del generatore, che raggiungere differenti punti di lavoro, con modifiche della resa.
Un secondo aspetto riguarda l’adozione di inverter fotovoltaico con inseguitore MPP. L’inseguitore MPP, o tracker MPP, è un dispositivo capace di leggere tensione e corrente del generatore fotovoltaico e di pilotare questi parametri per farlo funzionare al suo punto di massima potenza (MPP). Questo sistema, infatti, è progettato per assicurare condizioni di lavoro costanti al generatore FV, per sfruttare al meglio la potenza disponibile in funzione dell’irraggiamento reale. In caso di ombreggiamento dei moduli FV, l’attività dell’inverter diventa essenziale. È proprio questo componente a dover “decidere” quale punto di lavoro (MPP globale o locale) adottare per far funzionare il generatore.
E' possibile selezionare componenti in grado di far lavorare il generatore fotovoltaico per facilitare la ricerca del punto di lavoro con la massima potenza, da parte dell’inverter.
Se l’impianto da realizzare è soggetto a ombreggiature parziali periodiche, è opportuno progettarlo facendo attenzione a molti dettagli, che possono ridurre al minimo la perdita di efficienza dovuta alle ombre. Per prima cosa è opportuno selezionare con attenzione le aree del tetto dove integrare i pannelli, verificando l’assenza di ombreggiamenti permanenti, soprattutto nei momenti di massimo irraggiamento, come per esempio, a mezzogiorno oppure nella stagione estiva.
In secondo luogo è importante fare attenzione alla tipologia di interconnessione dell’impianto, dettaglio che può influire notevolmente sul rendimento energetico generale. Infatti, l’evoluzione delle ombre determina il numero di pannelli fotovoltaici che subiscono ombreggiamento.
Se il sistema è soggetto a ombreggiamento di singoli moduli è possibile distribuire uniformemente l’ombra sulle diverse stringhe. In questi casi la tensione MPP (Maximum Power Point) si troverà vicino a quella nominale e non sono richiesti controlli o monitoraggi addizionali. Se invece il fenomeno delle ombre risulta più intenso, può risultare adeguato gestire in modo separato i moduli FV ombreggiati e quelli non ombreggiati.
È consigliata la configurazione con inseguitore MPP separato per ogni stringa, invece di un collegamento in parallelo, adottando singoli inverter o dispositivi multi-string. Inoltre è opportuno aggregare gli elementi con irraggiamento simile.
Infine opportuno porre particolare attenzione alla scelta degli inverter, componenti che influenzano l’andamento delle perdite dovute a ombreggiamento. Utilizzando, infatti, più inverter a singola stringa o distribuendo le stringhe, su un inverter multistringa, si possono raggiungere ottimi risultati, con una resa prossima a quella ottimale. Servono inoltre inverter capaci di riconoscere più punti di lavoro MPP e in grado di gestire un’ampia gamma di tensioni in ingresso.
Chiaramente i nuovi moduli di alta qualità ed alta resa quali i SunPower in parte mitigano l'effetto di riduzione della potenza erogata a causa delle ombre. Questo avviene perchè il vetro dei moduli di alta qualità è maggiormente in gradi di far passare la radiazione solare diffusa.
Vuoi un preventivo per un impianto fotovoltaico? Compilando il form riceverai un preventivo gratuito per il tuo impianto fotovoltaico CLASSICO O CON ACCUMULO E BATTERIE. La nostra azienda opera in tutto il territorio nazionale. Richiedendo un preventivo all'interno del nostro sito otterrai gratuitamente anche il Business Plan e la consulenza gratuita.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Redditi da un impianto fotovoltaico: un pò di chiarezza per correttezza
Tassazione Fiscale Impianti fotovoltaici installati in regime di Scambio Sul Posto
Nessuna tassazione è prevista se non quella relativa alla eventuale liquidazione delle eccedenze. L'utente dello scambio può altresì richiedere la detrazione fiscale per la ristrutturazione edilizia (al momento non per la riqualificazione energetica). Nessun onere è dovuto ad Enel per la lettura del contatore.
Tassazione Fiscale dal 1° al 4° Conto Energia
Sulle tariffe incentivanti non vi sono tasse se non si è soggetti con partita IVA e nello scambio sul posto viene tassata solo la porzione di remunerazione derivante dalla LIQUIDAZIONE DELLE ECCEDENZE.
Dal 2013 l'Enel richiede 36 € annue per il servizio di telelettura del contatore di produzione per tutti gli utenti in tutti i conti energia.
Tassazione fiscale del Quinto Conto Energia.
Nel quadro di incentivazione del 5° Conto Energia, ogni impianto fotovoltaico produce di per sè un ricavo per il solo fatto di produrre energia usando fonti rinnovabili. Questa prima fonte di ricavo è la tariffa incentivante onnicomprensiva, ovvero una tariffa riconosciuta per ogni Kwh prodotto dal tuo impianto e riversata in rete. Questa tariffa, se abbinata a particolari condizioni dell’impianto o ad altri particolari interventi sull’edificio, poteva essere maggiorata di una certa percentuale: questo è, per esempio, il premio abbinato all’uso efficiente dell’energia. Tale porzione di ricavo (Tariffa Onnicomprensiva) deve essere dichiarata nella dichiarazione dei redditi da qualunque Soggetto responsabile di Impianto.
La seconda fonte diretta di reddito è quella derivante dall’eventuale vendita dell’energia prodotta (vendita che può essere rivolta al gestore di rete o direttamente sul mercato libero). Il regime fiscale da applicare ai ricavi agisce su entrambe le fonti di reddito e le modalità di tassazione sono dipendenti dal tipo di regime scelto per la propria installazione (scambio sul posto o vendita) e dal profilo fiscale del responsabile dell’impianto (persona giuridica, fisica, condominio o altro).
1. In generale per la parte di reddito proveniente dalle Tariffe incentivanti si ha rilevanza ai fini delle imposte dirette solo se l’energia in eccesso rispetto ai propri autoconsumi viene venduta e se il soggetto responsabile è una persona fisica, ente non commerciale o condominio che NON utilizza l’impianto nell’ambito di una attività di impresa. In particolare si distinguono due casi: installazioni di potenza minore o uguale a 20 Kw posti al servizio dell’abitazione o sede dell’utente, e installazioni di stessa taglia NON poste al servizio dell’abitazione dell’utente (o sede dell’ente). Nel primo caso la vendita di energia in eccesso NON si configura come attività commerciale e pertanto la tariffa riconosciuta non assume rilevanza ai fini delle imposte dirette né ai fini della ritenuta d’acconto del 4%. Nel secondo caso, invece, l’energia prodotta in eccesso rispetto ai propri autoconsumi si considera venduta come “attività commerciale”: si considera quindi fiscalmente come una attività imprenditoriale con i relativi obblighi fiscali e amministrativi, per la sola parte corrispondente all’energia venduta. Di conseguenza la tariffa incentivante, per la parte corrispondente all’energia ceduta, si configura come componente di reddito di impresa. Pertanto è soggetta a IRPEF o IRES/IRAP nonché alla ritenuta d’acconto del 4%.
2. Per la parte di reddito derivante dell’energia venduta, invece, i proventi costituiscono sempre reddito tassabile, ma, se rientra in una attività di impresa o no, è rilevante ai fini delle modalità di tassazione. Se la vendita dell’energia è effettuata da un soggetto che NON esercita attività di impresa, oppure proveniente da un impianto minore o uguale ai 20 Kwp di potenza, oppure proveniente da un impianto destinato a soddisfare i bisogni energetici dell’abitazione o della sede, allora i proventi sono qualificati come “reddito diverso” ovvero come reddito derivante da una attività commerciale NON esercitata abitualmente. L’inclusione di tali ricavi tra i “redditi diversi” comporta che la cessione dell’energia non sia soggetta né a IVA né a ritenuta d’acconto, anche se è obbligatorio comunque dichiarare e assoggettare a tassazione il reddito nella dichiarazione fiscale. Inoltre, in quanto “reddito diverso”, il responsabile dell’impianto NON deve adempiere agli obblighi amministrativi e fiscali peculiari di una impresa commerciale. I costi sostenuti per l’acquisto o realizzazione dell’impianto, inoltre, NON possono essere dedotti come spese inerenti alla produzione del reddito (in questo caso, come sopra citato, anche la parte di reddito relativa alla tariffa incentivante non ha rilevanza reddituale e non deve quindi essere nè dichiarata né tassata).
In tutti gli altri casi in cui viene venduta l’energia in eccesso prodotta dall’impianto fotovoltaico, si parla di “esercizio di attività commerciale” e quindi di “impresa”. In questo caso, quindi, i proventi della vendita di energia costituiscono “componenti positivi di reddito” che vanno a costituire il reddito di impresa. In tal caso, infatti, può anche essere detratta l’IVA pagata per la realizzazione dell’impianto.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Il concetto di qualità climatica per i pannelli solari fotovoltaici
I moduli o pannelli solari fotovoltaici sono descritti da talune grandeze elettriche che determinano il loro comportamento al variare delle condizioni climatiche. Per questo motivo, un impianto, identico in potenza e in componenti e a parità di insolazione, può produrre di meno o di più se installato in un luogo piuttosto che un altro. Affrontando il problema dal punto di vista dei pannelli questo significa che un pannello può adattarsi bene ai climi caldi e un pannello non adattarsi con conseguenti riduzioni di potenza erogata e dunque di risparmio energetico in scambio sul posto. Questo perchè i pannelli solari riducono la potenza erogata all'aumentare della temperatura del modulo fotovoltaico.
Per questo motivo, si è deciso di introdurre il concetto di qualità climatica per i pannelli solari fotovoltaici. Il parametro ambientale che determina la qualità climatica di un pannello solare è essenzialmente la Temperatura di superficie del pannello. Per temperatura di superficie si intende la temperatura misurata dietro il pannello stesso (perche in ombra). Per essere rigorosi, anche gli inverter per il fotovoltaico possono essere ricondotti al concetto di qualità climatica rispetto all'irradianza solare media o insolazione media di un luogo geografico (--Leggi di Più--). La qualità climatica dei pannelli e dell'inverter è di gran lunga più importante di una installazione con differenti Tilt (--Leggi di più--) o azimut non perfettamente sud.
Tornando ai moduli fotovoltaici, la risposta in temperatura del pannello dunque ci dice che lo stesso pannello solare può essere considerato di buona qualità climatica in Germania e di cattiva qualità climatica in Italia. I pannelli prodotti per i climi nord europei anche di ottima fattura spesso esibiscono drammatici crolli di potenza erogata in condizioni di alta insolazione cioè quando la superficie del pannello solare diviene più calda (generalmente in primavera-estate cioè quando l'impianto deve produrre di più).
Per questo motivo la scelta di un modulo prodotto espressamente per i climi italiani è la scelta più giusta da fare quando si vuole massimizzare la produzione di energia elettrica.
Questo è il vero motivo tecnico per cui abbiamo selezionato e proponiamo ai nostri clienti i migliori pannelli fotovoltaici per qualità climatica scegliendo moduli espressamente SUNPOWER, SCHUCO, SHARP e CHINT POWER per chi vuole avere il massimo rendimento e il massimo guadagno.
Se vuoi una dimostrazione tecnica di ciò che stiamo dicendo contattaci e saremo ben lieti di darLe tutte le informazioni necessarie per concludere che scegliere noi significa scegliere il massimo per prezzo/prestazioni.
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Preventivi Impianti fotovoltaici, Regime di vendita
Per la vendita dell’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico si possono utilizzare due diverse modalità: vendita indiretta, mediante la stipula di una convenzione di ritiro dedicato con il GSE, o la vendita diretta, attraverso la vendita in borsa o a un grossista tramite un “contratto bilaterale”.
Vediamo la prima delle due: la vendita indiretta, o ritiro dedicato, ovvero quella tramite la convezione col GSE (il Gestore dei Servizi Energetici).
In regime di ritiro dedicato il GSE è l’ente che acquista da te l’energia non autoconsumata prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, a prescindere dalla rete alla quale è connessa la tua installazione fotovoltaica (se intendi aderire al regime di “ritiro dedicato” devi presentare l’apposita domanda sottoscrivendo la convenzione col GSE, scaricabile dal sito nella sezione “ritiro dedicato”).
A quanto ammontano i proventi derivanti da questo tipo di vendita al GSE?
Il prezzo per la vendita dell’energia elettrica da te prodotta, e immessa nella rete, corrisponde al prezzo di mercato relativo alla zona in cui è installato il tuo impianto; il prezzo può variare, ma il GSE riconosce ancora un “minimo garantito” stabilito e aggiornato periodicamente dall’AEEG. Il prezzo minimo garantito è una soglia al di sotto della quale il riconoscimento economico da parte del GSE non scende.
Solo a titolo esemplificativo: per impianti che avranno immesso in rete in un anno fino a 500.000 kWh il corrispettivo minimo pagato dal gse sarà di circa 100 €/MWh, per quelli che avranno prodotto da 500.000 kWh fino a 1.000.000 kWh annui verrà pagato circa 85 €/MWh e per gli impianti da 1.000.000 di kWh fino a 2.000.000 di kWh annui il prezzo minimo garantito è di circa 75 €/MWh.
I prezzi minimi garantiti vengono riconosciuti dal GSE limitatamente ai primi 2 milioni di kWh/anno di energia elettrica immessa in rete. Se alla fine dell’anno solare il prezzo minimo garantito è inferiore al prezzo di mercato, il GSE ti riconosce un conguaglio.
In definitiva il ritiro dedicato, ovvero la vendita indiretta di energia elettrica immessa in rete dall’ impianto fotovoltaico, è in genere quello consigliabile per chi volesse cimentarsi nella produzione e nella vendita di questa energia pulita. Rispetto alla “vendita diretta” questo sistema risulta più gestibile sia per la relativa semplicità gestionale che per la garanzia di redditività attraverso i prezzi minimi garantiti (rispetto ai prezzi di mercato).
Vediamo qui cosa è e cosa comporta la vendita diretta.
Secondo il decreto del Conto Energia, i possessori di impianti solari fotovoltaici possono, in alternativa alla vendita di energia con ritiro dedicato, scegliere di vendere direttamente l’ energia in borsa (o ad un grossista) previa l’ iscrizione al mercato dell’energia elettrica.
Per essere ammesso al mercato gestito dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), bisogna sottoporre al GME la domanda di ammissione, sottoscrivendo un contratto di adesione, e pagare una quota di accesso comprendente una tariffa fissa annua ed un corrispettivo per ogni MWh venduto.
In alternativa il soggetto detentore dell’impianto fotovoltaico può decidere di vendere l’ energia prodotta ad un grossista di energia elettrica attraverso un contratto bilaterale e ad un prezzo di vendita direttamente con lui concordato.
Questa modalità di vendita diretta è, in genere, utilizzata per poter vendere sul mercato le produzioni energetiche fotovoltaiche prodotte da impianti fotovoltaici di grande taglia (o centrali elettriche).
Vai all'articolo relativo alla tassazione.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Impianti fotovoltaici bilanciati
Il bilanciamento di un impianto fotovoltaico è sempre in relazione al punto geografico, alle caratteristiche della rete elettrica e al numero di stringhe che definiscono l'inverter da utilizzare. Infatti, gli inverter la cui finestra di accettazione delle ddp in alternata risulti troppo piccola potrebbero disconnettere l'impianto dalla rete a causa delle oscillazioni della rete elettrica nazionale (questo è vero in particolare in zone rurali). Al tempo stesso le caratteristiche elettriche dei moduli (Corrente e ddp prodotte in funzione dell'insolazione) definiscono o il tipo di inverter da usare oppure il numero di moduli/stringhe da realizzare nell'impianto Fotovoltaico.
In zone calde come l'Italia, i moduli prodotti per il mercato nord Eu non sono validi. Infatti con l'aumentare della temperatura tutti i moduli perdono potenza ma perdono meno potenza quelli con le NOCT basse.
Cosi il bilanciamento delle componenti dell'impianto fotovoltaico rappresenta un fattore delicato da cui possono derivare problematiche non facilmente risolvibili se non con una sostituzione delle componenti dell'impianto fotovoltaico stesse. Un errato dimensionamento o installazione dei componenti dell'impianto fotovoltaico (quali l'inverter) può determinare squilibri nel bilanciamento dell’impianto fotovoltaico e perdite energetiche; pertanto occorre fare particolare attenzione al tipo di inverter ai cavi e alla loro dimensione: le performance dell'impianto fotovoltaico vengono aumentate se si scelgono le opportune tipologie di cavo e le dimensioni (sezioni), tenendo conto delle cadute di tensione, perdite di potenza e correnti in gioco per evitare surriscaldamenti o addirittura incendi.
Un altro fattore è rappresentato dagli interruttori e dai fusibili: i fusibili forniscono una protezione dell'impianto fotovoltaico nel caso di sovracorrenti per difetti dell'impianto o altre cause, mentre gli interruttori consentono l'interruzione manuale della corrente in caso di emergenza o manutenzione. Infine le connessioni: se sono scadenti sono responsabili di perdite di efficienza nel sistema e danneggiamenti, perciò dovrebbero essere sempre in rame e protette dalla corrosione.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Inverter per impianti fotovoltaici a isola
Gli inverter per impianti fotovoltaici ad isola o stand-alone sono usati negli impianti fotovoltaici non connessi in rete. Essenzialmente esistono due tipi di inverter stand-alone:
1) "ad onda sinusoidale"
2)"ad onda sinusoidale modificata".
Questi ultimi sono meno costosi a parità di potenza disponibile, e ben si adattano alla maggior parte delle applicazioni, eccetto che per gli apparati più delicati, quali apparecchi audio, radiosveglie, regolatori di luce, etc.
Gli inverter ad onda sinusoidale, invece, producono una forma d'onda quasi identica a quella fornita dalla rete nazionale. La maggior parte dei grandi inverter per impianti fotovoltaici ad isola o stand-alone possono operare benissimo come sistemi per caricare batterie.
In genere, gli inverter portano una bassa tensione continua ad un'elevata tensione alternata di rete (inverter per impianti connessi alla rete), mentre i carica batterie fanno esattamente il contrario. Perciò, tali inverter dispongono di opportuni interruttori, in modo tale che i carichi in tensione alternata possano essere alimentati direttamente dal generatore quando il caricabatterie sta operando.
La vita media di un buon inverter è 7-10 anni. E' fondamentale scegliere, oggi che vi è questa possibilità, inverter prodotti da grandi multinazionali dell'elettronica. Se vuoi installare un impianto fotovoltaico Stand Alone allora contattaci. La nostra storia nel fotovoltaico è partita proprio dagli impianti stand alone (sono stati i primi ad essere montati). Un consiglio? La progettazione di un impianto stand alone è molto più complessa di quella di un impianto connesso in rete...
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Impianti fotovoltaici ad isola e in rete
Schema impianto fotovoltaico in rete
Gli impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica nazionale sono realizzati con il fine di immettere in rete la produzione elettrica risultante dal loro impianto fotovoltaico, opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete nazionale. I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete elettrica nazionale sono il campo fotovoltaico, che raccoglie l’energia solare trasformandola in energia elettrica mediante i moduli fotovoltaici, uno o più inverter che stabilizzano la corrente elettrica proveniente dai moduli e la convertono in corrente alternata pronta per essere immessa in rete, quadri di protezione e controllo realizzati in base alle norme vigenti, cavi di connessione (resistenti ai raggi UV e ad alte temperature). Gli impianti connessi alla rete hanno la possibilità di usufruire di incentivi pubblici dedicati.
Gli impianti fotovoltaici in rete possono essere equipaggiati, così almeno opera la Lightland, con pannelli fotovoltaici SunPower che sono sono adatti alle nostre zone climatiche (--Leggi di più--) grazie a NOCT basse (--Leggi di più--) in modo che tu possa disporre di maggiore potenza quando il sole è più intenso (Primavera estate)
Vuoi un preventivo per un impianto fotovoltaico i rete? Compilando il form riceverai un preventivo gratuito per il tuo impianto fotovoltaico CLASSICO O CON ACCUMULO E BATTERIE. Richiedendo un preventivo all'interno del nostro sito otterrai gratuitamente anche il Business Plan e la consulenza gratuita. Inoltre i nostri preventivi sono completi di ritorno economico: già dal preventivo conoscerai il tuo risparmio.
Schema impianto fotovoltaico ad isola
Gli impianti fotovoltaici ad isola si realizzano nei casi di utenze elettriche isolate da altre fonti energetiche, dove la rete elettrica nazionale non arriva. In questi casi si realizza un impianto fotovoltaico elettricamente isolato ed autosufficiente, costituito da un insieme di pannelli fotovoltaici connessi in modo da formare il campo fotovoltaico disposti opportunamente a favore del sole; sono dotati di regolatore di carica atto a stabilizzare l'energia raccolta e a gestirla all'interno del sistema, di una batteria d’accumulo costituita da una o più batterie ricaricabili opportunamente connesse (serie/parallelo) deputata/e a conservare la carica elettrica fornita dai moduli in presenza di sufficiente irraggiamento solare per permetterne un utilizzo differito da parte degli apparecchi elettrici utilizzatori.
Gli impianti fotovoltaici ad isola sono dotati di un inverter che produce corrente alternata per alimentare i dispositivi elettrici eventualmente connessi all’impianto: l’inverter converte la tensione continua in uscita dal pannello (solitamente 12 V o 24 V) in tensione alternata (230 V per impianti fino a qualche kW, 400 V per impianti con potenze oltre i 5 kW) permettendo il funzionamento del dispositivo (pompe ad acqua, cancellate, dispositivi per ventilazione, gruppi frigo, apparecchi domestici, etc). Al momento, fintanto che esisterà lo scambio sul posto e il costo delle vbatterie sarà considerevole, l'impianto stand alone o ad isola appare una scelte di nicchia.
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Preventivi Impianti fotovoltaici, Vita media inverter
La vita media di un buon inverter è 7-10 anni. E' fondamentale scegliere, oggi che vi è questa possibilità, inverter prodotti da grandi multinazionali dell'elettronica. L'inverter, soprattutto in zone di campagna, deve poter accettare le variazioni casuali della ddp della rete elettrica nazionale senza scollegare l'impianto. La normale garanzia di un inverter e 5 anni (per legge). La nostra azienda estende la garanzia a 10 anni.
A seconda della potenza e della marca, la vita media di un inverter per impianti fotovoltaici può variare da 5 anni fino a 15 anni (l'intervallo più probabile per il primo guasto, comunque, è 7-11 anni). Gli inverter sono caratterizzati da componenti elettromeccanici maggiormente soggetti a guasti, e di pari passo altri componenti - ad es. i condensatori - sono soggetti a invecchiamento, stress, uso oltre i loro limiti operativi, shock termici, sovraccarichi, etc.
Un ambiente fresco, un uso corretto e una buona manutenzione possono comunque allungare la vita dell'inverter. La garanzia sugli inverter dovrebbe essere di 10 anni o più, tuttavia la garanzia standard fornita dai produttori è di 5 anni, ma solitamente estendibile a 10, 15 o 20 anni.
Meglio scegliere, quindi, marche di inverter che sono sul mercato da parecchio tempo e che presumibilmente hanno maggiore probabilità di esistere ancora nell'anno in cui scadrà la garanzia. In particolare sarebbe fondamentale rivolgersi verso quegli inverter prodotti da grandi multinazionali accertandosi (così fa ogni buon progettista) che l'inverter scelto sia adatto alle caratteristiche di tensione delle stringhe e alle caratteristiche della rete elettrica locale (vedi anche "qualità climatica inverter"). Molto spesso, le grandi multinazionali dell'elettronica e dell'elettrotecnica sono fornitrici anche dei nostri contatori.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Scelta dell'inverter
Come ogni dispositivo elettronico, il costo di un inverter per un impianto fotovoltaico varia a seconda del tipo e marca; gli inverter per impianti fotovoltaici ad isola (stand-alone) in grado di fornire un’onda sinusoidale pura (12 o 24 V) costano dai 400 €/kWp in su.
Gli inverter per i piccoli impianti fotovoltaici costano dai 500 € in su, per un impianto da 3 kWp si parte da 1500 €. Ovviamente, il prezzo al kWatt scende per gli inverter destinati a impianti fotovoltaici di grande potenza.
Poiché l'inverter è un elemento delicato - in pratica l'unica parte dell'impianto fotovoltaico soggetto ad usura e che si può rompere prima del previsto (in media occorre intervenire sull’inverter dopo 10-11 anni di funzionamento)- non conviene scegliere modelli costosi, piuttosto occorre scegliere grandi multinazionali che sono in grado di garantire le parti di ricambio anche su modelli "vecchi". Dal punto di vista tecnico è sempre meglio collocare l’apparecchio all'interno di un edificio (anche per inverter con indice di protezione massimo, tipo IP 65), riparato e protetto dal Sole, dalla pioggia, da temperature estreme: l'ideale è un luogo in cui le temperature sono omogenee durante l'anno.
Il suo rendimento non è un valore assoluto ma si può definire grazie alle curve caratterisitche di rendimento e dalle caratteristiche locali di insolazione (--Leggi di Più--)
[div class="approved" class2="typo-icon"] La vita media di un buon inverter è 7-10 anni. E' fondamentale scegliere, oggi che vi è questa possibilità, inverter prodotti da grandi multinazionali dell'elettronica. L'inverter, soprattutto in zone di campagna, deve poter accettare le variazioni casuali della ddp della rete elettrica nazionale senza scollegare l'impianto. La normale garanzia di un inverter e 5 anni (per legge). Nella scelta dell'impianto fotovoltaico sarebbe da prediligere un inverter con 10 anni di garanzia come nel caso degli inverter con brand SunPower.
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Preventivi Fotovoltaico, Inverter per impianti fotovoltaici, scelte tecniche
Non esiste un inverter adatto a tutti gli usi. Il fattore potenza è senza dubbio il fattore principale per la scelta, ma occorre generalmente scegliere un inverter di potenza adeguata a quella dell'impianto. In pratica, soprattutto negli impianti ad isola, si usa scegliere una potenza di almeno un 30% più alta dei carichi previsti se si usa un inverter a onda sinusoidale modificata, perché apparecchi elettrici quali motori e pompe non riescono a sfruttare al meglio questa forma d'onda, e utilizzano almeno un 20% di potenza in più (sicuramente in fase di avvio). La potenza di picco e l'efficienza sono altri due criteri di selezione dell’inverter.
Il costo dell’inverter non è del tutto trascurabile nel costo generale dell’impianto fotovoltaico quindi sebbene sia logico non indirizzarsi verso il top di gamma (elevato costo ma comunque soggetto a manutenzione/sostituzione dopo circa 10 anni) è sempre consigliabile scegliere un inverter di alta efficienza ed affidabilità.
Sempre più spesso però si verifica che marchi blasonati vanno bene con certi pannelli fotovoltaici ma non con altri, con cui meglio si adattano altre tipologie. E’ solo l’esperienza e la conoscenza tecnica che permette di scegliere il miglior inverter per un certo impianto fotovoltaico.
Da non trascurare è la variabile “oscillazione della ddp della rete”. Le variazione della differenza di potenziale della rete elettrica di zona può bloccare infatti l’inverter che vede aumenti o diminuzioni di ddp come mancanze di corrente elettrica. Questo fa si che il nostro impianto fotovoltaico venga staccato erroneamente dalla rete.
La scelta dell'inverter dipende anche dal numero di pannelli fotovoltaici e di stringhe. Infatti ogni inverter possiede una "finestra di accettazione" delle ddp e delle correnti provenienti dalle stringhe di pannelli costituenti l'impianto fotovoltaico. Il rendimento dell'inverter invece è un parametro che può dipendere anche dalle condizioni climatiche locali in particolare l'insolazione media (--Leggi di più--).
In genere è sempre meglio scegliere un inverter che lavori approssimativamente oltre il 95% della sua potenza e quindi un sottodimensionamento di questo elemento è da preferire ad un sovraddimensionamento.
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Preventivi Impianti fotovoltaici, Monofase o trifase?
Per gli impianti fotovoltaici da installare su contatori fino a 3 kWh è possibile scegliere inverter monofase solo per potenze installate fino a 6 kWp (o comunque con differenze di potenza mai superiori a 3 kWp) dato che i gestori elettrici accettano sfasamenti solo fino a differenze di potenza da 3 kW. Per impianti Fotovoltaici con potenze nominali superiori od uguali a 6 kWp è necessario installare uno o più inverter trifase.
Quando si installa un impianto fotovoltaico trifase sopra a tre kWp è necessario prevedere l'installazione della cosidetta "protezione di interfaccia esterna". Essa è un insieme di relè che è in grado di distaccare automaticamente l'impianto dalla rete se non vengono rispettate determinate caratteristiche della frequenza e ddp della rete stessa. La protezione di interfaccia deve essere comandata da un Teleruttore e da un gruppo di continuità.
Tutti gli impianti sopra a 6 kWp, dal 2014 e dal 2015, in funzione dell'anno e mese di entrata in esercizio dell'impianto stesso, dovranno essere di tale protezione di interfaccia esterna.
Negli impianti fotovoltaici la potenza installata determina se è necessario un impianto con inverter monofase o trifase. La connessione avviene in bassa tensione (BT) monofase per potenze nominali d’impianto inferiori a 6 kW, in BT trifase fino a una potenza di 50 kW, per potenze superiori a 75 kW gli impianti vengono generalmente allacciati in media tensione (MT) attraverso l’interposizione di un trasformatore.
I soggetti responsabili degli impianti di potenza nominale non superiore a 20 kW ed i soggetti responsabili degli impianti, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007, di potenza nominale superiore a 20 kW e non superiore a 200 kW, possono avvalersi del servizio di Scambio sul Posto stipulando una convenzione con il GSE.
Per tutti gli impianti, il soggetto responsabile può cedere, parzialmente o totalmente, l’energia prodotta attraverso la vendita diretta in borsa o ad un grossista, o ad attraverso il ritiro dedicato garantito dal GSE.
Per poter contabilizzare l’energia prodotta dall’impianto sono installati due contatori (M1 e M2). Generalmente M1 è un contatore bidirezionale che misura l’energia assorbita dalle utenze e l’energia che dall’impianto fotovoltaico fluisce verso la rete, M2 contabilizza la totale energia fotovoltaica prodotta che viene incentivata dal GSE.
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Preventivi Impianti fotovoltaici, Inverter
L'inverter è un dispositivo elettronico avente la funzione di convertire la corrente continua in alternata.
L'inverter è un sotto-sistema dell'impianto fotovoltaico che necessita di numerosi componenti aggiuntivi per poter operare in maniera efficiente e sicura: (1) cavi speciali di grande sezione, per il collegamento con la batteria, che si rendono indispensabili a causa dell'elevata corrente circolante, per ovviare il rischio di incendi e sfruttamento parziale delle potenzialità dell'apparecchio; (2) protezione contro le sovracorrenti continue in ingresso, grazie a fusibili o ad altri dispositivi in grado di interrompere il circuito; (3) uno shunt, cioè una resistenza posta sul polo negativo del circuito a corrente continua che va alle batterie, che permette di misurare la corrente che fluisce tra le batterie e l'inverter; (4) protezione contro le sovracorrenti alternate in uscita, poiché se l'interruttore generale dei carichi in alternata è vicino all'inverter esso fungerà anche da protezione contro tali sovracorrenti, altrimenti occorrerà installare un interruttore apposito.
Nel caso degli impianti fotovoltaici esso deve convertire la corrente continua prodotta dai moduli fotovoltaici in corrente alternata da immettere nella rete elettrica. Negli impianti fotovoltaici gli inverter sono caratterizzati da particolari software ed hardware dedicati esclusivamente all’estrazione della massima potenza dai pannelli in qualsiasi condizione meteorologica. In tempo reale riescono a inseguire il punto di potenza massima del pannello (MPPT: Maximum Power Point Tracker) ossia un punto di lavoro nelle curve caratteristiche di tensione vs corrente del modulo fotovoltaico dove è possibile avere il massimo rendimento del modulo stesso. Tale punto non è fisso ma variabile in funzione del livello di radiazione solare che investe le celle fotovoltaiche, pertanto un buon inverter deve seguire l’MPPT in modo da estrarre sempre la massima potenza. Un fattore essenziale è la velocità con cui l’inverter segue l’MPPT, l’immediatezza con cui insegue le variazione del punto in funzione delle variazioni della radiazione. Mentre quasi tutti i produttori di inverter riescono ad ottenere una precisione del 99.0 – 99.6% (della massima disponibile) sull'individuazione del MPPT, solo in pochi riescono ad unire precisione a velocità.
Esistono inverter fotovoltaici dotati di stadi di potenza modulari, ed alcuni sono dotati di un MPPT per ogni stadio di potenza. In tal modo si lascia all'ingegneria di sistema la libertà di configurare un funzionamento master/slave oppure a MPPT indipendenti. L'utilizzo di MPPT indipendenti fornisce un vantaggio oggettivo in condizioni di irraggiamento non uniforme dei pannelli. Infatti spesso la superficie dei pannelli solari risulta esposta al sole in modo difforme su tutto il campo fotovoltaico. In questo caso l'utilizzo di un solo MPPT (--Leggi di Più--) porterebbe l'inverter a lavorare fuori dal punto di massima potenza con riduzione della produzione totale di energia elettrica.
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Negli impianti di nuova generazione quali ad esempio negli impianti fotovoltaici con moduli SunPower si preferisce scegliere un inverter con lo stesso Brand, quindi specificatamente tarato per tali moduli. Oltre che sfruttare tutte le potenzialità dell'inverter, uno dei vantaggi di scegliere un inverter con brand SunPower è quello di accedere ad accedere a 10 anni di garanzia.
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Tecnica: Il generatore fotovoltaico
Il generatore fotovoltaico è un insieme di pannelli o moduli fotovoltaici costituiti in modo da ottenere i valori di potenza, corrente e tensione desiderati. I moduli sono costituiti da un insieme di celle di silicio. Anni fa i pannelli fotovoltaici erano costituiti da 36 celle di silicio monocristallino o policristallino, oggigiorno i pannelli fotovoltaici arrivano a 96 celle di silicio mono e poli- cristallino.
I moduli fotovoltaici più performanti e moderni hanno oramai tolleranza solo positiva, che vuol dire che possono produrre, in fase dinamica, una potenza maggiore o uguale alla potenza dichiarata per il pannello. Un insieme di pannelli, collegati elettricamente in serie costituisce una stringa (--Leggi di più--). Più stringhe, collegate generalmente in parallelo, per fornire la potenza richiesta, costituiscono il generatore fotovoltaico.
Il rendimento del modulo fotovoltaico dipende da una serie di fattori quali l’irraggiamento, la composizione spettrale della luce incidente, la temperatura di esercizio dei materiali, il loro rendimento, la tolleranza. Per motivi costruttivi, il rendimento dei moduli fotovoltaici è in genere inferiore o uguale al rendimento della loro peggior cella. Con rendimento si intende la percentuale di energia captata e trasformata rispetto a quella totale giunta sulla superficie del modulo; è quindi proporzionale al rapporto tra Watt erogati e superficie occupata, ferme restando tutte le altre condizioni. Valori tipici dei vecchi moduli riscontrabili nei comuni prodotti commerciali a base silicea si attestano intorno al:
- 14-17% nei moduli in silicio monocristallino;
- 13-16% nei moduli in silicio policristallino;
- 6-8% nei moduli in silicio amorfo.
Al Contrario i moduli maggiormente performati ed evoluti, quali ad esempio i SunPower, raggiungono una capacità produttiva di circa il 22% (Moduli SunPower Serie X21) oppure del 20% o 19 % (Moduli SunPower E20 ed E19)
Ne consegue che ad esempio a parità di produzione elettrica richiesta, la superficie occupata da un campo fotovoltaico amorfo sarà più che doppia rispetto ad un equivalente campo fotovoltaico cristallino. A causa del naturale affaticamento dei materiali, le prestazioni di un pannello fotovoltaico comune diminuiscono di circa un punto percentuale su base annua. Per garantire la qualità dei materiali impiegati, la normativa obbliga una garanzia di minimo due anni sui difetti di fabbricazione anche sul calo di rendimento del silicio nel tempo, questa arriva minimo 20 anni. La garanzia oggi nei moduli di buona qualità è del 90% sul nominale per 10 anni e dell'80% sul nominale per 25 anni.
I moduli fotovoltaici del passato di media e scarsa qualità sono rappresentati in figura sottostante, anche se è plausibile ipotizzare che vengano dismessi dopo un ciclo di vita di 35-40 anni, a causa della perdita di potenza dei moduli e del miglioramento tecnologico dei nuovi prodotti.
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Pannello fotovoltaico monoscristallino |
Pannello fotovoltaico policristallino |
I migliori pannelli che ad oggi si possono acquistare, sia in funzione della potenza erogata che della longevità degli stessi sono quelli della SunPower.
Moduli SunPower (notare l'assenza dei contatti in Superficie (vedi Busbar)
Ogni cella fotovoltaica di viene cablata in superficie con una griglia di materiale conduttore che ne canalizzi gli elettroni. Ogni singola cella viene connessa alle altre mediante ribbon metallici (busbar) che attraversando la cella formano opportune serie e paralleli elettrici:
I busbar hanno il compito di canalizzare gli elettroni generati dal modulo per effetto fotovoltaico a seguito dell’irragiamento solare della cella. Nelle celle utilizzate da SunPower i busbar sono presenti solo nella parte sottostante della stessa.
Cella Maxeon Utilizzata da SunPower (leggi di più)
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Impianti Fotovoltaici Lombardia, Moduli Fotovoltaici Europei e NOCT
La NOCT è la Temperatura operativa nominale di cella. Questo parametro determina la riduzione del rendimento del pannello fotovoltaico all'aumentare della temperatura ambiente. Maggiore è la NOCT del pannello solare e maggiore sarà la pedita di efficienza del pannello ai climi caldi. Così a 25°C di temperatura ambientale, due moduli con stesso rendimento a 20 °C, avranno rendimenti diversi se avranno due NOCT differenti. In particolare sara minore il rendimento del modulo con NOCT più alta.
Altro parametro fondamentale nella capacità produttiva di un modulo fotovoltaico è rappresentata dalla caduta di potenza erogata dal modulo in funzione della temperatura superficiale della cella o del modulo fotovoltaico. Chiaramente NOCT e fattore di degradazione della potenza prodotta sono legati: Tanto un pannello resta "freddo" tanto più esso produrrà.
Per questo noi di Ligthland Soluzioni Energia abbiamo deciso di installare prevalentemente moduli fotovoltaici SunPower oppure affidarci a quelle aziende europee che garantiscono NOCT (Nominal Operating Cell Temperature) basse. Questa scelta, pur determinando un aumento del costo iniziale di impianto determina un aumento netto della produzione che va ben oltre il maggior aggravio del finanziamento iniziale necessario all'installazione di un impianto di ultima generazione quale è SunPower.
Perchè la NOCT è così importante?
La risposta a questa domanda consiste nel capire che non tutti i moduli fotovoltaici hanno le stesse caratteristiche e che moduli fotovoltaici anche di ottima qualità prodotti e installati nel nord Europa potrebbero rivelarsi inadatti alle condizioni climatiche del sud Europa, Italia compresa.
Il motivo di questa "regionalizzazione del modulo fotovoltaico" consiste nel valore più o meno elevato della NOCT (Nominal Operating Cell Temperature).
A tal proposito il valore della tolleranza sui valori di potenza del modulo (potenza minima garantita) assume una notevole importanza nella valutazione della sua qualità.
Poiché il rendimento di un impianto fotovoltaico, µpv, è dato dalla seguente formula:
µpv = (1 – Pterm – 0,08)
dove 0,08 è pari all'ammontare delle perdite ottiche, resistive, caduta sui diodi e mismatch (ovvero 8%)
Pterm è il valore delle perdite termiche del generatore fotovoltaico dato dalla seguente formula:
Pterm = [ Tamb - 25 + ( NOCT – 20 ) * Irr / 0,8 ] * J / 100
essendo
Irr: = Irraggiamento solare, misurato sul piano dei moduli.
Tamb = temperatura ambiente
NOCT = Temperatura nominale di lavoro della cella: questo parametro, fornito dal costruttore, è tipicamente pari a 40-50°C, ma può arrivare a 60°C per moduli in vetrocamera.
Tcel è la temperatura delle celle di un modulo fotovoltaico; può essere misurata mediante un sensore termoresistivo (PT100) attaccato sul retro del modulo.
Graficando ora la (Pterm x 100) in funzione della variazione della NOCT si ottiene:
che è una retta crescente al crescere della NOCT.
Accade molto spesso che i moduli fotovoltaici proposti nel nord Europa abbiano NOCT più alte perchè meglio si adattano alla temperatura ambiente media di quelle latitudini essendo essa piu bassa rispetto alla temperatura ambiente media del sud Europa e dell'Italia.
Così pur installando un modulo Europeo, essenzialmente tedesco, installiamo un modulo fotovoltaico non adatto alle nostre latitudini.
Per questo la nostra Azienda consiglia quindi di installare moduli fotovoltaici SunPower con NOCT e perdita di potenza all'aumentare della temperatura basse e quindi moduli adatti al mercato e al Clima Italiano.
In Particolare i moduli di ultima generazione della SunPower rispondono bene a tale condizione. I moduli della Serie X21, caratterizzate da potenze di picco di 335 Wp e 345 Wp, hanno una caduta di potenza con l'aumentare della temperatura di soli 0.3 %/°C e gli E20 e E19 si attestano ad un valore pari a 0.34%/°C, contro valori dei moduli tradizionali di 0.4-0.5 %°C (vedi le caratteristiche dei moduli X21, E20 e E19).